Il nome Stendhal alla sindrome è stato messo in quanto il primo a soffrire di questa patologia, di cui poi ne ha anche riportato i sintomi e le esperienze, è stato proprio lo scrittore francese Stendhal.Fu il primo a riportare, nel suo libro-resoconto di un viaggio in Italia, un’esperienza simile della quale fu protagonista nel corso della sua visita alla fiorentina Basilica di Santa Croce.
Il fattore principale che scatena questa crisi si manifesta durante la visita ad un museo, dove il visitatore è colpito interiormente da una o più opere, in cui chi ne soffre raggiunge una sorta di estasi, come se entrasse in contatto con l’autore.
E’ chiamata anche sindrome di Firenze.
Praticamente la vista di tutto ciò che è bello, nella natura come nell'arte, richiama il ricordo dell'oggetto amato con la rapidità del campo visivo.
A volte mi è sembrato di essere colta da questa sindrome....davanti a un quadro, una scultura....sarebbe il caso che molti dessero più importanza e valore all'arte e invece...oggi ulteriore notizia dell'ennesimo crollo di Pomperi..che vergogna!!
RispondiEliminabeautiful photo!
RispondiEliminaIn Italia è sicuramente facile esserne afflitti, c'è una tale dosi massiccia di bellezza, infatti leggevo su 'wikipedia' che gli italiani per ragione culturale ne sono immuni a questo sindrome :-))
RispondiEliminaNon conoscevo cara Arianna questa sindrome, è veramente interessante sentire che affetto che fa guardando delle opere essere presi da questa estasi, deve essere anche bello tutto questo se non ci sono delle conseguenze.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
Tempo fa scrissi questo post a proposito, distinguendo tra gli effetti dell'arte e quelli della natura.
RispondiEliminaHo trovato il tuo post degli inizi di settembre 2011, mi pare...hai fatto delle analisi e deduzioni molto interessanti!
EliminaGrazie e baci.
Facile immaginare perchè sia chiamata anche " sindrome di Firenze"
RispondiEliminaSe non fosse per la limitatezza di certe istituzioni nei confronti dei nostri beni artistici e anche paesaggistici, l'avrebbero forse chiamata "sindrome Italia"
Ciao Arianna buona giornata
enrico