mercoledì 30 dicembre 2020

Quadro con inserti in pizzo

Il quadro che avevo realizzato per la cugina Mariola. Ora, per sorpresa, l'ho rivisto!

Grazie per foto!








martedì 29 dicembre 2020

Let is snow

 Foto di Milena - La Chiesetta del Rosario a Lugo di Vicenza


Foto di Mariapia - La casa della nonna materna



Foto di Nicolò - Piazza delle Erbe a Vicenza


Foto di Arianna




mercoledì 23 dicembre 2020

A proposito della congiunzione tra Giove e Saturno

Da Cit. A. Manzoni, “I promessi sposi”, cap. XXXVII 


Prima pubblicazione: 15 giugno 1827

Ambientazione: Lombardia, 1628-1630


...'L’altra cosa è che Lucia, domandando del padre Cristoforo a tutti i cappuccini che potè vedere nel lazzeretto, sentì, con più dolore che maraviglia, ch’era morto di peste.


Finalmente, prima di partire, avrebbe anche desiderato di saper qualcosa de’ suoi antichi padroni, e di fare, come diceva, un atto del suo dovere, se alcuno ne rimaneva. La vedova l’accompagnò alla casa, dove seppero che l’uno e l’altra erano andati tra que’ più. Di donna Prassede, quando si dice ch’era morta, è detto tutto; ma intorno a don Ferrante, trattandosi ch’era stato dotto, l’anonimo ha creduto d’estendersi un po’ più; e noi, a nostro rischio, trascriveremo a un di presso quello che ne lasciò scritto.


Dice adunque che, al primo parlar che si fece di peste, don Ferrante fu uno de’ più risoluti a negarla, e che sostenne costantemente fino all’ultimo, quell’opinione; non già con ischiamazzi, come il popolo; ma con ragionamenti, ai quali nessuno potrà dire almeno che mancasse la concatenazione.


“In rerum natura,” diceva, “non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser nè l’uno nè l’altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui. Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicchè è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perchè, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all’altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perchè bagnerebbe, e verrebbe asciugata da’ venti. Non è ignea; perchè brucerebbe. Non è terrea; perchè sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perchè a ogni modo dovrebbe esser sensibile all’occhio o al tatto; e questo contagio, chi l’ha veduto? chi l’ha toccato? Riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all’altro; chè questo è il loro achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all’altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, danno in Cariddi: perchè, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d’esantemi, d’antraci...?”


“Tutte corbellerie,” scappò fuori una volta un tale.


“No, no,” riprese don Ferrante: “non dico questo: la scienza è scienza; solo bisogna saperla adoprare. Vibici, esantemi, antraci, parotidi, bubboni violacei, furoncoli nigricanti, son tutte parole rispettabili, che hanno il loro significato bell’e buono; ma dico che non han che fare con la questione. Chi nega che ci possa essere di queste cose, anzi che ce ne sia? Tutto sta a veder di dove vengano.”


Qui cominciavano i guai anche per don Ferrante. Fin che non faceva che dare addosso all’opinion del contagio, trovava per tutto orecchi attenti e ben disposti: perchè non si può spiegare quanto sia grande l’autorità d’un dotto di professione, allorchè vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi. Ma quando veniva a distinguere, e a voler dimostrare che l’errore di que’ medici non consisteva già nell’affermare che ci fosse un male terribile e generale; ma nell’assegnarne la cagione; allora (parlo de’ primi tempi, in cui non si voleva sentir discorrere di peste), allora, in vece d’orecchi, trovava lingue ribelli, intrattabili; allora, di predicare a distesa era finita; e la sua dottrina non poteva più metterla fuori, che a pezzi e bocconi.


“La c’è pur troppo la vera cagione,” diceva; “e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell’altra così in aria... 

La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove. E quando mai s'è sentito dire che l'influenze si propaghino...? E lor signori mi vorranno negar l'influenze? Mi negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?... Ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non toccate là, e sarete sicuri! Come se questo schivare il contatto materiale de' corpi terreni, potesse impedir l'effetto virtuale de' corpi celesti! E tanto affannarsi a bruciar de' cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?  


His fretus (ossia basandosi sui fatti), vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.

E quella sua famosa libreria? È forse ancora dispersa su per i muriccioli'.



lunedì 21 dicembre 2020

Auguri di cuore

E Buone Feste. Ne abbiamo molto bisogno! Un abbraccio caloroso a chi conosco, a chi non ho ancora incontrato, a chi non sento da tempo, a chi mi vuole bene, a chi soffre, a chi spera, a chi si sente un po' solo, a chi vuole star solo, a chi cerca un lavoro...



Dessert...natalizio

Ingredienti per crema light alla ricotta (per accompagnare o farcire il panettone o il pandoro):


250 g di ricotta fresca;

succo e scorza di arance non trattate possibilmente;

30 g di miele;

1 pizzico di cannella a piacere;

50 g di uvetta sultanina a piacere.


Preparazione

Ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida per una decina di minuti.

Setacciare la ricotta fresca attraverso un colino a maglie fitte per ottenere un composto molto vellutato, liscio e privo di grumi.

Lavare un'arancia, preferibilmente biologica, e grattugiarne la scorza. Spremere il succo di una metà.

Scolare l'uvetta dall'ammollo e strizzarla. Mescolare la ricotta con il succo e la scorza di arancia, l'uvetta ed il miele. 

Aromatizzare il composto con un pizzico di cannella ed amalgamare il tutto.

Lasciare riposare la crema per una mezz'ora in frigo prima di farcire.


(La versione vegan - È possibile realizzare una crema vegana per panettone vegano: in tal caso, è sufficiente sostituire la ricotta vaccina con la ricotta di soia oppure con il tofu, ed il miele con lo sciroppo d'acero o con lo sciroppo d'agave).




Antipasti...natalizi

Antipasti - Pupazzi di neve - Con mozzarelle di due misure (normali e ciliegine), grani di pepe, carote a rondelle per il cappellino e puntina per il naso, striscioline di prosciutto crudo o altro per la sciarpina, prezzemolo. Infilare stecchino al centro della mozzarella più grande con puntina che fuoriesce per inserire la ciliegina di mozzarella per la testina del pupazzo.⛄⛄⛄🎄🎄🎄

Attenti allo stecchino che arriva fino al cappellino di carote!



giovedì 17 dicembre 2020

3 e 4 maggio1975 presso Sala del Cinema del Patronato di Lugo di Vicenza - Musical

 


Can-can (io, quinta da sinistra)


Mie partecipazioni ai vari balletti assieme ad altre ragazze e ragazzi

sotto, intepretazione dal film del 1973 di "Jesus Christ Superstar" 






Il Charleston di Egiziana e Caterina









Grazie agli ideatori signori Nino e Adriana Stagni, alla coreografa Lucy Briaschi, al fotografo Nereo Bressan, alle costumiste, agli aiutanti di scena....

venerdì 11 dicembre 2020

La coperta di mamma

La coperta fatta a mano da mia madre ad uncinetto a quadri.

Me la regalò tanti anni fa.

Quando si avvicinano le feste natalizie la estraggo dalla custodia e mi fa compagnia. Fa un tepore particolare. Mi fa star bene



giovedì 10 dicembre 2020

domenica 6 dicembre 2020

Il fiume Bacchiglione a Vicenza

 

Questa notte il livello del fiume Bacchiglione in città ha raggiunto quota 5,23 metri quasi una piena. Ora, fortunatamente, a poco a poco sta scendendo...



Buona giornata☔

venerdì 4 dicembre 2020

Portiere Galli del Real Vicenza, portiere a mani nude e Mario Maraschi attaccante

È morto l’ex portiere biancorosso Ernesto Galli. Aveva 75 anni. Nato a Venezia nel 1945, Galli è stato una delle bandiere del Vicenza, protagonista del mitico Real di Gibì Fabbri alla fine degli anni Settanta. Niente guanti allora per Ernesto Galli, se non in caso di pioggia o neve, a proteggere quelle mani a difesa del mitico Real Vicenza.

Con un grande striscione, Vicenza l'ha ricordato e salutato davanti al Duomo.

Ernesto Galli


Il Vicenza piange anche Mario Maraschi. L'ex attaccante, nato a Lodi ma da anni residente ad Arcugnano (Vicenza) , si è spento all'età di 81 anni, proprio nel giorno dell'ultimo saluto ad un altro grande biancorosso, Ernesto Galli.


Mario Maraschi