sabato 30 dicembre 2017

Poesia per un'amica che combatte

Poesia per un'amica che combatte

Il tuo stupore,
Per ogni cosa,
Per ogni persona,
Ti rende una creatura fluttuante,
Nella realtà, dura realtà e voglia di rinascita.
Non smettere di
Andare incontro a chi
Vuole aspirare un po' della tua energia,
E sfiorare le tue generose mani.
Vincerai, Leonessa, vincerai...

(Arianna Marangonzin)

Io e Annamaria Dall'Igna, una cara amica, autrice anche del libro "La morte mi voleva...", operata di mastectomia al seno, in questi giorni.
Coraggio!



venerdì 29 dicembre 2017

Mia poesia

Famiglia

Calore, gentilezza ma anche crepitìo,
Di tanto in tanto.
Le debolezze,
L'animosità,
Lo scherno,
La comprensione,
L'aiuto.
Rifugio, in questo mare che ondeggia.

(Arianna Marangonzin)



FELICE ANNO NUOVO!!!!!

domenica 24 dicembre 2017

Buona Vigilia e Buon Natale 2017


L'albero, con il piccolo presepe, che aveva allestito mia madre nel 1994. Che possa animarsi e portare sollievo a tutti!

L'albero di mia sorella Patrizia di quest'anno 2017


Federico Pace - scrittore

Nessuno sa mai come reagirà a ciò che sta per accadere, nessuno può prevedere quale sarà la sua reazione all’imprevisto, alla tempesta, a quel che stravolgerà le sue abitudini. Nessuno sa mai se sarà all’altezza del viaggio che lo costringerà a misurarsi con la sofferenza. Ciascuno, in fondo, è davvero quel che è, solo quando viene costretto a misurarsi con un viaggio, con un avvenimento che lo può travolgere... Federico Pace


sabato 23 dicembre 2017

Sit in dei dipendenti Comune di Vicenza

Sit in dei dipendenti comunali davanti a Palazzo Trissino - Vicenza per protestare, in primis, a fianco di tutti i colleghi che erogano servizi alla cittadinanza, al sociale, di polizia locale, educativi  e che non vengono dotati di strumentazioni informatiche adeguate, formazione e addestramento necessari per poterlo fare. Per quanto riguarda il problema del precariato nei servizi scolastici ed educativi, ci si sta battendo per la loro stabilizzazione; si chiede anche di mettere in sicurezza gli edifici comunali, soprattutto quelli scolastici; mancano direttive e comunicazioni interne; si protesta anche contro il trasferimento di uffici e conseguentemente dello svuotamento del Centro Storico e contro dispendio di risorse in consulenze e istituzione di uffici di staff di dubbia utilità...
Lo slogan:
"Vogliamo fornire ai cittadini risposte rapide e servizi efficienti, efficaci e sicuri".


Dispiace che non sia stato concretizzato praticamente nulla di quanto concertato e discusso....



venerdì 22 dicembre 2017

Dove abitava la mia nonna materna

 Lonedo, frazione di Lugo di Vicenza.
Diceva, mia mamma, che tantissimi anni fa venivano allevati i bachi da seta; c'erano infatti molti gelsi nelle vicinanze.


La nonna Catina/Caterina ultranovantenne nella vecchia casa, festeggiata dai figli: mamma Maria, a sinistra con nipotino Simone, zia Elena e zio Rino, dietro la mia mamma, anche zia Lina ed io, tredicenne, a destra della foto.



lunedì 18 dicembre 2017

Scambio di auguri

Cena da mio fratello
Spaghetti alla puttanesca, con pomodoro, capperi, tonno, aglio, peperoncino, olive nere e verdi, alla fine aggiunta di acciughe.
Le sorelle Tina, Patrizia ed io.


Lo chef Paolo che scambia battute con gli ospiti
Matteo, Elisabetta e Livio

Elena, Marco, Tina, Patrizia, Elisabetta ed io.

sabato 16 dicembre 2017

La nevicata del 1985


Palazzo Porto Breganze, incompiuto ed attribuito all'architetto Andrea Palladio, in Piazza del Castello a Vicenza, sede della Telecom, durante la famosa nevicata del 1985.

Sono stata fotografata mentre attraversavo Piazza Matteotti. Davanti Palazzo Chiericati c'erano alti cumuli di neve ....

Notizie tratte dalla Raccolta "Novecento nel Vicentino con foto e articoli - Il Giornale di Vicenza"





Anima

Una teoria rivoluzionaria sostiene che l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con la morte fisica, le informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte, ma lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’Universo.
Due fisici quantistici di fama mondiale, l’americano dott. Stuart Hameroff e l’inglese Sir Roger Penrose, hanno sviluppato una teoria che potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima. 

venerdì 15 dicembre 2017

Poesie - Libere interpretazioni - Idea scaturita dall'artista Carla Colombo - poesie scritte insieme con altri amici artisti



Frammenti Emozionali
Poesie scritte dal 26 novembre 2017 al 15 dicembre 2017, su iniziativa di Carla Colombo.
(Scritte a più mani, a più cuori)
Contributi poetici con frasi legate ed ispirate da diversi amici creativi.

Ed una delle poesie cui ho partecipato:

L’INVERNO ARRIVA

Reclama il cielo bigio
orizzonti lontani densi di nuvole
teneri fiocchi,
come magiche stelline abbracciano il silente lago,
forme inaspettate, riflettono luccichii,
per rallegrar gli innocenti bimbi
e sul loro viso,
come disegnate,
lentigginose bianche perline.
Al di là degli occhi tuoi
nella mia notte
per solitudine non brilla alcuna stella
ed il candore della neve che cade sul monte addolcisce i pensieri e i depositati sogni.
Il piccolo passero già teme  la mancanza di cibo e nel nido ancora caldo
cadono i primi fiocchi di neve
che copre lentamente il cuore
e rimbocca il suo candore
sul riposo di sogni appesi ai rami nudi
di foglie
di questo freddo
e gelido inverno.
🎄📖🎄🌌🎄📖🎄🌌🎄📖🎄🌌🎄
Poesia creata a più mani: Carla Colombo, Patrizia Acerboni, Rosaria Munafò, Giannina Zurandelli, Arianna Marangonzin, Vincenzo A. Ruperto, Pino Ruggieri, Antonella Tagliabue, Paola Cagliani, Rosa Maria Di Salvatore, Franca Broggini, Lina Di Giorgio.
⛄❄⛄❄⛄❄⛄❄⛄❄⛄❄⛄❄⛄❄
Carla Colombo oggi scrive:
"Aggiungo che con questa (la poesia è 'Amico fedele') concludo questa bella maratona, che, durata solo due settimane, ha visto nascere la bellezza di 20 poesie a tema diversi, con la partecipazione di 30 amiche ed amici di facebook. Più avanti, ma molto più avanti, vedremo la completezza del progetto (alcuni sono già stati avvertiti) con la pubblicazione di una raccolta contenente le poesie ma tanto altro ancora...(troppo presto per ufficializzare). Per ora un grazie sentito a tutte ed a tutti: Da una semplice mia idea di un lunedì qualunque, dedicato allo stiro, ha visto una partecipazione entusiasmante ed il coinvolgimento di tanti di Voi. Grazieeeeee ed a presto".

GRAZIE A TE, CARLA!

venerdì 8 dicembre 2017

Natale 2017

Il mio albero

L'albero di mia nipote Eva

L'albero di mia nipote Elisabetta

L'albero di mia sorella Tina


Mi piacciono
I piccoli gesti
Chi si ricorda i particolari 
Chi trova tempo per condividere 
Chi sa ringraziare per una cortesia 
Chi ti augura un buongiorno di cuore
Chi sa perdonare
Chi non usa tattiche o strategie...

martedì 5 dicembre 2017

Un bel racconto natalizio dell'amica Giovanna Grazian

La "novena" di Natale
di Giovanna Grazian

( novena che consiste principalmente nel recitare preghierecome il Rosario ma anche altre, ripetute per nove giorni consecutivi ...iniziava quindi il 16 dicembre )

"Prima veniva la novena dell’Immacolata, frequentata con più presenze femminili: di solito mamme, nonne, ma anche fanciulle in tenera età; a breve distanza quella di Natale.
Ricordo pochi uomini nella prima, numerosi invece per la successiva, in febbrile attesa del giorno del Natale.  La gioia era tutta nell’emozione del gran giorno, forse perché eravamo quasi tutti poveri e poco riscaldati; ci sentivamo vicini a quel Bambinello povero in canna, nelle stalla di Betlemme.
Forse per questo Leopardi diceva: ”L’attesa della gioia è più bella della gioia stessa”.
Avrò avuto, sette o otto anni, la volta che assieme a papà m’incamminai verso la chiesa di buon’ora sentendo parlare la prima volta di “novena“.
Ricordo l’interruzione del sonno profondo in piena notte, bisognava essere tra i banchi alle sei precise. L’arciprete, Don Eugenio, non ammetteva ritardi, il suo sguardo era fisso alla porta ad individuare i ritardatari.
La nostra casa, situata sotto la villa palladiana era abbastanza lontana dal centro storico e la chiesa si trovava più su, ancora ora, in cima al colle. Ci voleva più di mezz’ora di buon cammino sostenuto per arrivarci.
Il papà, già dalla sera precedente andava a prendere la palandrana, a volte lo chiamava tabarro nero, dal sottoscala, perché s’intiepidisse nel tepore della cucina, unica stanza riscaldata con la stufa a legna.
Lui, basso di statura, la mantella gli arrivava in fondo alle gambe, quasi copriva le scarpe e ricordo che appena in strada la allargava tutta facendomi entrare sotto interamente. Non era pura lana la stoffa nera, ma un misto di feltro ruvido che mi prudeva forte al viso.
Però, la sensazione di protezione che mi dava il camminare vicinissimo a lui, all’unisono non l’ho più dimenticato.
“Indovina dove siamo?”, - mi diceva - dopo un tratto di strada.
 “Alle Maradane" dicevo io. Era una località a metà strada tra la chiesa e la nostra casa. ”Acqua, acqua"diceva se eravamo lontani. “Fuoco, fuoco” se eravamo nei paraggi.
Le strade erano buie peste in quei tempi, solo una fioca lampadina ai crocicchi. S’incontravano solo i turnisti del primo turno che scendevano a piedi o in bicicletta, dalle contrade più alte per raggiungere  la cartiera sulle sponde dell'Astico.
Papà si era fatto cambiare il turno da un compagno, appositamente per esserci i dieci giorni di fila alla novena.
Arrivati in piazza allargava la mantella, come a voler dimostrare ai fedeli che convergevano dalle quattro strade, che non avevo freddo e ce la facevo benissimo, il sonno e il gelo non mi pesavano.
In realtà faceva tanto freddo, soprattutto alle punte dei piedi; il peggio era sostenere l’intera ora della durata della messa e partecipare pregando e cantando al rito della novena con questi pezzi di ghiaccio alle estremità; il gelo che scendeva dall'Altopiano ed entrava dalle porte laterali.
Non avevo un paio di scarponcini adatti, magari con il pelo bianco all’interno, le mie scarpe erano leggerissime, sfoderate, quelle dell’inizio dell’anno scolastico e neanche a parlarne di sostituirle; questi lussi a casa mia erano proibiti. Vietati! C’erano i debiti della casa da saldare...
E’ però, questo un ricordo intenso, indelebile, che mi assale prorompente ad ogni periodo di avvento che prelude il Natale.



Prime strofe scaturite dal  ricordo

La novena

Scuro orbo alle sinque de a mattina: gera ora de Novena. / No me pesava l'oreta de strada/ soto la palandrana mora che me pupà me slargava/ anca se no a gera lana / Me sentivo na cuciolota soto el caldo de so mama/ seben i pie restava congelà tuto el tenpo che a durava/ ma el core se scaldava/ e ogni ano de sto tenpo el ricordo salta fora: Ze Natale, ze quà l'Ora! "    

sabato 2 dicembre 2017

Composizioni natalizie dal web

Su base di mela, fettine di kiwi con melograno, infilzate su stecco di legno da spiedini.




Partecipazione ad una Mostra Biennale

http://afb.hscampaigns.com/#entry-50

Ho scelto di partecipare con questo mio disegno a carboncino

La storia del grembiule della Nonna

"Storia del Grembiule della Nonna"
Il primo scopo del grembiule delle Nonna era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre:
- Serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno;
- Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini ed, in certe occasioni, per pulire le faccine sporche;
- Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini!;
- Quando i visitatori arrivavano, il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi;
- Quando faceva freddo, la Nonna se ne imbacuccava le braccia;
- Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato sopra il fuoco a legna;
Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina;
- Dall' orto, esso serviva da paniere per molti ortaggi dopo che i piselli erano stati raccolti, era il turno dei cavoli;
- E a fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell' albero;
- Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere;
- All'ora di servire i pasti la Nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule
e gli uomini nei campi sapevano all' istante che dovevano andare a tavola;
- La Nonna l'utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare.
Ci vorranno molti anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio buon grembiule....
E ancora....
Mani bagnate asciugate sommariamente con un angolo di quel pezzo di stoffa indicavano che  un lavoro era finito e che ci si stava accingendo a iniziarne un altro. 


E le tasche? Uno scrigno contenente un ditale e un rocchetto con l’ago infilato pronto all’uso, un gomitolo da srotolare per fare la calza, un fazzoletto da naso usato più e più volte.
Ma gli usi più vicini al cuore erano altri: quando verso sera faceva un po’ più freddo, la nonna lo usava per avvolgere le braccia del nipotino infreddolito e comunicargli un po’ di calore; con un lembo dello stesso gli puliva le mani impiastricciate.....
In ricordo delle nostre Nonne!❤❤❤
(Anonimo)

venerdì 1 dicembre 2017

Buongiorno, mezzanotte di E. Dickinson

Buongiorno, mezzanotte

Buongiorno, mezzanotte.
Torno a casa.
Il giorno si è stancato di me:
come potevo io - di lui?
Era bella la luce del sole.
Stavo bene sotto i suoi raggi.
Ma il mattino non mi ha voluta più,
e così, buonanotte, giorno!

Posso guardare, vero,
l'oriente che si tinge di rosso?
Le colline hanno dei modi allora
che dilatano il cuore.....



da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-17706>