domenica 24 maggio 2015

INAUGURAZIONE DELL'ESPOSIZIONE COLLETTIVA DI PITTURA E SCULTURA C/O GALLERIA D'ARTE MODERNA - THIENE (VICENZA)

23 MAGGIO 2015 -
"AL DI LA' DELLA GRANDE GUERRA...COLORI, SUONI, LETTURE"
CLAUDIO BRIGO ED IO VICINO LA MIA "AURORA GLACIALE"

ED APPENA ENTRO CON MIA SORELLA TINA...MI RALLEGRO VEDENDO SUBITO IL MIO QUADRO AD OLIO "SENZA TITOLO-SENZA TETTO" (si intravede in fondo alla parete laterale..)



I MIEI CARI CUGINI ANNA E BRUNO ACCANTO AL QUADRO SENZA TITOLO CHE RAPPRESENTA UNO STATO SOCIALE (CHE MI HA COLPITO A ROMA) E CHE SI ASSOCIA BENISSIMO AD UN POST-GUERRA...
SOTTO, I CUGINI DAVANTI AI QUADRI ASTRATTI DI FRANCO CAROLLO ED ORIETTA DAL SANTO

QUADRO DI ORIETTA DAL SANTO E SOTTO LA PITTRICE ORIETTA


La brava organizzatrice Elsa Marsilio che interviene dopo il Sindaco di Thiene


Claudio Brigo e le sue opere "1919"

"SOPRAMMOBILE ANTICO" E "INFERMIERA" DI FILIPPI MARGHERITA

ED INTERESSANTE, TRA LE ALTRE BELLE OPERE IN ESPOSIZIONE COME QUELLE DI CAROLLO FRANCO, IL TRITTICO CONCETTUALE DI TISATO CARLO (vedi sotto nella foto) IN CUI I CODICI-QRcode RINVIANO, TRAMITE APP E POSIZIONANDO LO SMARTHPHONE, ALL'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA...L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA...(opera "informatica" apprezzata da mio nipote Enrico)



"E RITORNO' PRIMAVERA" DI ZAMPESE GIUSEPPE (A SINISTRA)....

e mio fratello Paolo mi immortala accanto all'altro mio quadro esposto AURORA GLACIALE e che "vuole esprimere riflessi suadenti e leggere carezze" come ha scritto nella recensione di marzo 2015, a me dedicata, la pittrice Carla Colombo e che simboleggia uno spiraglio di luce, dopo le tenebre (in questo caso della guerra).



MA IL TEMA DELL'ESPOSIZIONE "AL DI LA' DELLA GRANDE GUERRA" MI FA RICORDARE TUTTE LE VITTIME E QUINDI ANCHE IL MIO PROZIO GIOVANNI CAROLLO E MIO NONNO LUIGI LANARO

qui sotto l'ultima cartolina postale inviata dal prozio Giovanni, morto a 20 anni durante il primo anno di entrata in guerra 1915, alla sorella,


Giovanni a sinistra con un suo commilitone

e sotto il nonno materno Luigi morto nel 1917 nel Lager di Bachfeld in Germania a seguito delle ferite subite e della sua cattura, durante la disfatta di Caporetto
e la sua epigrafe fatta stampare dal cognato Don Domenico Carollo successivamente nel 1919

sabato 2 maggio 2015

RACCONTO DI MIO CUGINO BRUNO (IN PARTE VERO!) - IL VESTITO NUOVO -

El vestito novo: cronostoria di un acquisto “.
IL VESTITO NUOVO

Dopo el vestito che me go sposà, sto qua el xe el terso ca compro, uno
ogni diexe (10) ani; però come giacche ghi no anca massa.
Dopo il vestito con il quale mi sono sposato, questo è il terzo che compro, uno ogni 10 anni; però di giacche ne ho anche troppe.
Fra le poche ca go comprà e tutte quele che i me gà regalà parchè ai
altri noe ghe va pi ben, a ghi no un “armaron”pien.
Fra le poche che ho comperato e tutte quelle che mi hanno regalato, perchè ad altri non vanno più bene, ne ho un armadio pieno.
Ma tornemo al vestito. Sicome i meo ga scontà del 80%, magari vorisi
savere dove ca lo go comprà.
Ma torniamo al vestito. Siccome me lo hanno scontato dell'80%, magari vorreste sapere dove l'ho comperato.

Posso dirve, sua strada che va da Breganze a Marostega, no in mexo la
strada, ma da na parte,a destra.
Posso dirvi, sulla strada che va da Breganze a Marostica, non in mezzo alla strada ma da una parte, a destra.

Come ca entro in tea “botega”, dopo ca me go vardà intorno, me vien
incontro na signora, che par mi la podaria essere sta anca la parona.
Come entro nel negozio, dopo essermi guardato intorno, mi viene incontro un signora che a mio parere poteva essere la proprietaria.
Ghe dixo cosa ca serco e subito la me fa vedare i vestiti.
Le dico cosa cercavo e subito mi fa vedere i vestiti in vendita.
A scegliere no xe mia fasile.
Non è facile fare la scelta.
Ghin provo uno chel ga le righe larghe un paro de sentimetri.
Ne provo uno con le righe larghe un paio di centimetri.
A sentire ela el me sta na maraveia, ma ste righe larghe noe me piaxe.
La proprietaria del negozio mi dice che mi sta a meraviglia ma queste righe non mi piacciono molto.
A ghe trovo fora chel xe curto de maneghe; la me dixe che le va ben, xe
i me brassi che i xe massa lunghi.
Mi scuso dicendo che le maniche sono troppo corte; lei mi dice che vanno bene, sono invece le mie braccia troppo lunghe.
Ghin provo naltro, tinta unita, anca questo belo ma nol me convinse.
Ne provo un altro, tinta unita, anche questo bello ma non mi convince.
Come misura el me sta ben, solo le maneghe le me par curte.
Come misura va bene, soltanto le maniche sono ancora troppo corte.
La me dixe come prima ca go i brassi lunghi.
Mi ripete che ho le braccia troppo lunghe!

A provo el terso, questo el me sta da Dio; sto qua el me piaxe anca coe
maneghe curte. Grigio, coe righette larghe un sentimetro, un “sgessato”
la ghe ciama ela. No me ris'cio a dirghe dele maneghe, ma quasi me vien
da farlo. Secondo ela el me stava a “penelo”, come i altri.
Provo il terzo, questo sì che mi sta bene; mi piace proprio anche se ha le maniche ancora corte. Tinta grigio, con le righette larghe un centimetro, un “gessato” come dice lei. Non tento di farle notare che le maniche sono un po' corte ma quasi quasi mi verrebbe da dirglielo.
Me xe vegnesto el sospetto che la volesse vendermeli tutti tre.
Mi viene il sospetto che avrebbe voluto vendermeli tutti e tre.
A ghe dixo :” cosa volea, omo alto mexo belo”, e par darme pi importansa me son messo in punta de”pie”.
Allora le dico:”sa, il detto dice UOMO ALTO ...MEZZA BELLEZZA” e per darmi più importanza mi metto in punta di piedi!
No lo gavese mai fatto chea me dixe:”mio marito è quindici(15)
centimetri più basso di me ed è anche piuttosto robusto”. A sto punto provo a salvarme in”corner”dixendoghe che magari el xe
un “simpaticone”. Ela de rimando:”veramente non parla mai, è un vero
musone”.
Non appena ho parlato, lei mi dice: “mio marito è 15 centimetri più basso di me ed anche piuttosto robusto”. A questo punto provo a salvarmi in “corner” dicendole che magari è simpatico. Lei mi risponde: “veramente non parla mai, è un vero musone!”
No so pi cosa dirghe ma ris'cio ancora.”Beh, dopotutto basta andar d'accordo”. No lo gavesse mai ditto che la me dixe:”a dire il vero
ci stiamo per separare,veda lei! Pexo el tacon chel sbrego”.
Non so più che cosa dire ma rischio ancora:”Beh, dopotutto basta l'armonia”. Non lo avessi mai detto... lei aggiunge:”veramente ci stiamo per separare, veda un po' lei!” Io penso allora di aver esagerato...
Adesso ca go da domandarghe el sconto, no so pi cosa fare. Me vien in mente da dirghe ca son dell'università de Breganze e ca ghe farò un bon nome alla so bottega. Tira che te tira a son rivà che la me gà fatto el sconto ca ve go dito.
Ora devo chiederle lo sconto, non so che fare. Mi viene in mente di dirle che faccio parte dell'università di Breganze e che le potrei fare pubblicità al negozio. Così contrattando ottengo lo sconto che vi avevo detto.
Meio de cosi' se more. Compro la camixa, la gravata, i calsiti e l'intimo. La maietta dea salute coe meze maneghe in lana-seta, mai sentio
al mondo, i slip, che dai nostre parte ghe ciamemo”mudande” i xe na
maraveia. L'astico alto tre-quatro sentimetri con scrito “ARMANI MEN”.
Me informo e vegno savere che MEN vol dire OMO; xe parchè i omini
noi vaga a sbagliarse e i metta su quele delle femene.
Meglio di così... Compro una camicia, la cravatta, i calzini e l'intimo.
La maglietta della salute con le mezze maniche in lana-seta (mai sentito prima), gli slip poi, che chiamamo comunemente “mutande”, sono perfetti. L'elastico è alto 3-4 centimetri con la scritta “ARMANI-MEN”. Mi dicono che MEN significa Uomini; forse lo scrivono affinchè non ci si sbagli e non li mettano le donne?
Co vo a pagare, alla cassa, la sorpresa. El vestito el me xe costà “na pipà de tabacco” ma el resto... un ocio dea testa, le mudande po', gnanca le fusse de oro.
Quando pago, alla cassa, mi sorprendo. 
IL VESTITO NON MI E' COSTATO POI MOLTO MA TUTTO IL RESTO....UNA GROSSA CIFRA, LE MUTANDE, SOPRATTUTTO, NEANCHE FOSSERO D'ORO!!!

PS. Quello che vi ho raccontato in parte è vero e in parte è romanzato!



Bruno Marangonzin