Nel Giorno della Memoria, 27 gennaio,
si ricordano anche i “Giusti tra le Nazioni”, tutti i non ebrei che, a rischio della propria vita, hanno salvato gli ebrei dalla Shoah.
Presso Yad Vashem, il Museo a Gerusalemme in Israele, risultano certificati più di 700 Giusti tra le nazioni di cittadinanza italiana.
Alcuni di questi sono:
Giorgio Perlasca, commerciante padovano, contribuì a salvare numerosissimi ebrei a Budapest spacciandosi per un diplomatico spagnolo.
Carlo Angela, medico e antifascista piemontese (padre dei divulgatori scientifici Piero Angela e Alberto Angela), nascose, nella sua clinica di San Maurizio Canavese - Torino, numerosi ebrei e antifascisti, facendoli passare per malati. La sua azione è rimasta sconosciuta per mezzo secolo.
Gino Bartali, ciclista toscano, trasportò, all'interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità; inoltre, durante l'occupazione nazista nascose, in una cantina di sua proprietà, una famiglia ebrea fino all'arrivo degli Alleati.
Calogero Marrone, di Favara (Agrigento), funzionario Capo dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Varese, durante l'occupazione fascista rilasciò centinaia di documenti d'identità falsi a ebrei e antifascisti, salvandoli dalla persecuzione. Morì nel campo di concentramento e sterminio di Dachau.