VENERDÌ GNOCOLAR
Gli gnocchi del Carnevale di Verona hanno una storia antichissima. Si narra che, tra il 1520 e il 1531, a causa di un’inondazione del fiume Adige e delle scorrerie dei lanzichenecchi, Verona soffrì una terribile carestia. Il 18 giugno 1531 la popolazione, affamata e disperata, andò ad assaltare i forni del quartiere antico di San Zeno, che all’epoca era il più popolato e povero della città, per far provviste di grano e di pane. La situazione fu salvata da parte del Podestà e di alcuni cittadini che provvidero a loro spese di rifornire i cittadini più poveri della contrada di viveri.
La tradizione di distribuire gnocchi nell’ultimo venerdì di Carnevale vede in Tommaso Da Vico il fondatore del Bacanale del Gnocco, avendo distribuito a sue spese tra la popolazione viveri di prima necessità, come pane, vino e formaggio e soprattutto gnocchi, non di patate ma di farina e acqua alla maniera dei canederli.
Da quel momento in poi a Verona nel periodo del Carnevale si mangiano i tradizionali gnocchi con pastissada (di cavallo), che un tempo venivano serviti ai poveri nel venerdì precedente la quaresima, detto “Venardi Consolàr” (venerdì consolatore) sulla pietra dello gnocco, un tavolo in pietra, ancora ben visibile davanti al sagrato della Basilica di San Zeno.
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