E' ritornata LA RAGAZZA DALLA VALIGIA ROSSA per proseguire il suo racconto.....
RACCONTO DI LAURA (4)
Dopo più di due anni trascorsi vicino a Stoccarda, conseguito un diplomino di Tedesco alla Volkhochschule da un anziano simpaticissimo insegnante, non c'era niente di nuovo che mi stimolasse a vivere lì.....
Mio fratello e amici erano partiti per Berlino.
Io optai per andare a Dusseldorf " alla Pari" da una famiglia pensando che sarei stata costretta a parlare solo Tedesco e quindi migliorare la lingua.
Fu un errore.
Alla stazione venne a prendermi Frau Vossen.
Segno di riconoscimento " una ragazza dalla valigia rossa ".
La famiglia era composta da tre persone.
Herr Vossen che non vedevo quasi mai, Frau Vossen che mi diceva cosa dovevo fare, e Annette, una bimba di 5 anni, molto bella, che sapeva già di essere una figlia di papà, arrogante, presuntuosa, saccente ecc...
Veniva poi una volta alla settimana una giovane signora molto gentile a fare le pulizie pesanti e così parlavo con lei.
A scuola non avevo fatto nessuna amicizia perchè finita la lezione
ogni uno se ne andava per conto proprio. La domenica me ne andavo in centro. La città era molto bella, molto ricca e la gente molto elegante.
Passeggiavo da sola lungo il Reno. Da sola andavo ai bar per un caffè e
mangiavo il mio dolce preferito, la Kasekuchen, poi da sola andavo al cinema. Poi ritornavo a casa.
La mia camera era una grande mansarda con bagno e alla sera studiavo o leggevo molto. Così imparai anche cosa significa la parola solitudine.
Ero sola e parlavo con la mia valigia rossa....Anche per questo è stata così importante per me. Lei mi ascoltava silenziosa e mi capiva.
Dopo tre mesi non ce la feci più. Dissi a Frau Vossen che me ne andavo a Berlino dove c'era mio fratello e amici. Cercò di convincermi a rimanere, ma io, quando prendo una decisione, sono già oltre.
Partii un sabato mattina e arrivai nel tardo pomeriggio.
C'era mio fratello ad aspettarmi, e la mia amica spagnola che mi ospitò fino a che nelle vicinanze trovai una stanza in un grande appartamento abitato da una Frau Polacca molto strana e divertente.
L'indomani del mio arrivo, la mia amica mi disse che c'era una festa al quartiere di Spandau. Andammo. Ci sedemmo nell'unico tavolino libero di un bar con grande giardino.
Dopo un po' due ragazze tedesche ci chiesero se potevano sedersi con noi. Acconsentimmo e cominciammo a fare conversazione. Al momento di salutarci ci scambiammo il numero di telefono.
Con una delle due, malgrado i miei spostamenti, siamo amiche da 50 anni. Abbiamo condiviso gioie e dolori che la vita ci ha riservato.
Lei è stata più sfortunata. Le è mancata la secondogenita per un tumore al cervello.
Ho pianto da sola. Ho pianto con lei e soffro per lei.
Ma questa è un'altra storia......
Laura