Simone de Beauvoir nacque a Parigi il 9 gennaio del 1908. Prima di due sorelle, visse in grandi ristrettezze economiche e condusse studi privatistici laureandosi poi in Lettere alla Sorbona e acquisendo l’idoneità in Filosofia nel 1929.
Il filosofo Jean-Paul Sartre (1905-1980), suo professore ma quasi coetaneo, introdusse Simone in un circolo di colti filosofi e intellettuali, per i quali l’occupazione prediletta era pensare, scrivere e polemizzare.
Tra le sue opere “Il secondo sesso (Le deuxième sexe)” (1949), un progetto di confessione personale divenuto un saggio dirompente che analizzava la condizione femminile («l’Altro») e demoliva «i miti dell’eterno femminino», sostituendoli con la libertà sessuale e il diritto all’emancipazione della donna moderna (il testo è divenuto un classico della letteratura femminista) e “La terza età (La vieillesse)” (1970) che rifletteva sui temi del declino fisico, della malattia e della morte, focalizzando l’attenzione sull’indifferenza della società per la vecchiaia, fonte d’indigenza e di emarginazione:
...Molti lavori intellettuali si compiono senza limitazione di tempo. Il mestiere, la tecnica, l'occhio, l'organizzazione dei compiti, possono compensare le falle della memoria, la facilità all'affaticamento, la difficoltà di adattamento. Molte persone anziane rimangono attive e lucide fino all'ultima ora....I vari gruppi professionali non invecchiano allo stesso modo...anche lo stesso livello di vita non è che una astrazione; con identiche risorse economiche, un uomo sarà considerato ricco in una società povera e povero in una società ricca...Se si continua ad esercitare la memoria e l'intelligenza, si possono conservarle intatte....
Cara Arianna, bella la storia di questa donna, che nonostante tutto, arrivò ad un prestigioso traguardo. Ciao e buon fine settimana, amica.
RispondiEliminaTomaso
E come si può dimenticare questa donna,una delle principali artefici della "donna moderna e emancipata", libera dagli stereotipi di un tempo, che purtroppo in certi ambienti rimangono ancora intatti...
RispondiEliminaQuante Simone ci vorrebbero anche ai giorni nostri cara Arianna, ne avremmo veramente bisogno!
Un bacio grande !
Una icona del femminismo e della letteratura francese che ho riscoperto in lingua madre qualche mese fa. Buon WE.
RispondiEliminaColpevolmente non conosco le opere di questa donna. Ora mi riprometto di leggerle.
RispondiEliminaGrazie di avermela fatta conoscere.
Buon fine settimana, un abbraccio
enrico
Grande ed unica!
RispondiEliminaUna grande donna, caro amico!
RispondiEliminaUn bacio!