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Quando si ha l’occasione di visitare una mostra di un grande artista di solito ci si affaccia conoscendone la biografia o si cerca di farci accompagnare da una guida per far sì che le opere esposte siano maggiormente apprezzate e meglio comprese rispecchiando la personalità, la vita le emozioni dell’artista.
In questa mia galleria virtuale invece, nelle personali che propongo o che mi vengono richieste come in questo caso, cerco di entrare nel mondo pittorico del pittore o della pittrice sempre in punta in piedi, proprio perché non conosco personalmente l’artista o meglio conosco poco se non solo attraverso un breve scritto della biografia che di solito mi mandano, come ha fatto anche Arianna Marangonzin, pittrice di Vicenza.
Non sempre mi è facile stilare una recensione proprio per il motivo sopra detto ma di solito, il mio grande amore per l’arte, mi porta ad una giusta interpretazione, a detta anche degli stessi artisti. Cercherò quindi anche questa volta di entrare nel mondo pittorico di Arianna Marangonzin senza scalfire nulla di quell’entusiasmo e di voglia espressiva che sempre e comunque chi dipinge propina sulla tela che si trova davanti.
Non c‘è alcun dubbio che Arianna Marangonzin con la sua dolcezza di donna solare, dai lineamenti delicati paragonabili ad una donna proveniente dai paesi nordici, sprigiona dalla sua tavolozza tanta voglia di fare arte ed i colori quindi sono positivi, luminosi, solari, che sfociano in tonalità sgargianti e spesso evocativi di grandi opere (iris o girasoli del grande Van Gogh) per poi affacciarsi in opere meno d’impatto ma melodiose, dai verdi sottobosco (ispirazioni, il bosco) e di forte valenza poetica. Sembra che la Marangonzin voglia dipingere con le parole più che con i colori.
Il verde così difficile da “acchiappare” in pittura non è mai acceso o brillante, è riposante e diventa culla di una giornata serena e tranquilla.
Le acque accompagnano i verdi che regalano l’inchino ai riflessi suadenti e leggere carezze si posano dolcemente sulla tela o sul foglio per arricchirle di dolcezza infinita.
Sogno e poesia, poesia e sogno, un connubio che porta alla dolcezza di un momento, di una favola raccontata o da raccontare, una canzone incisa sulle note del cuore.
Un modus operandi il suo che esula dalla spontaneità aggressiva o dalla immediatezza del posare il colore. Da quel che mi è dato da percepire le opere sono ragionate e volute per quel che la vista appunto vede ed ammira.
Arianna Marangonzin utilizza varie tecniche per questo suo esprimere e la vediamo dunque approcciarsi all’olio o all’acquarello oppure al disegno in bianco e nero a carboncino, voglia di esprimere sempre la sua personalità che secondo me deve trovare un suo percorso naturale per ora ancora non ben definito, ma che presto sarà senz’altro proficuo di personalità e di spontaneità artistica.
Ancora un lavoro costante e caparbietà che certamente La Marangonzin riserverà nel suo futuro e potrà così vivere di esplosioni artistiche del cuore e dell’anima
Tutto può diventare catarsi imprigionata in uno spazio sempre troppo stretto quando l’artista trova la propria strada, il proprio percorso artistico e con la sua naturale spontaneità di amore per l’arte da sempre percorrerà ancora e senza tregua questo percorso e solo chi sa amare l’arte riesce anche a trasmettere il meglio di sè, come artista, come persona e come donna.
Carla Colombo
24 marzo 2015
Graaazie Carla, troppo gentile!!!
Brava, Arianna! Devi essere orgogliosa perché Carla ha fatto proprio una bella recensione della tua pittura! Complimenti!!
RispondiEliminaMi sono commossa!
EliminaGrazie.
Buonanotte.
Cara Arianna, complimenti, ciò che ho visto dalla cara Carla è una carrellata delle tue bellissime opere.
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica.
Tomaso
Grazie tante, sei sempre molto gentile nei nostri confronti!
EliminaQuando l'arte non si inventa ... complimenti davvero !!
RispondiEliminaPaolo
Siete tutti molto cari!
EliminaCara Arianna,adesso finalmente sei entrata nel mondo dell' ARTE ,quando ho visto la recensione della Colombo
RispondiEliminami sono detta sei in salita.
Baci TINA
Ti ringrazio, ero già contenta anche così, poi Carla Colombo contribuisce anche con la sua fama!
EliminaCaspita Arianna ! Ma che recensione !. Ha ragione Tina ,sei entrata nel mondo dell'arte e te lo meriti.
RispondiEliminaSei bravissima e continua a migliorarti , diventerai una Grande.....Un'abbraccio Laura A.
Troppo gentile, cara Laura!
EliminaBaci a te e fam.
Che bella recensione cara Arianna ben meritata ne sono veramente felice una bella Pasqua.
RispondiEliminaTi auguro buona Pasqua a te e famiglia di tutto cuore. Passa bene e grazie di farci vedere i tuoi capolavori.
Buona serata ciaoo.
Grazie a te, ormai le festività pasquali stanno finendo ma spero che tu abbia trascorso in serenità questi giorni.
EliminaCarla sa chi scegliere. Complimenti!
RispondiEliminaSono onorata!
EliminaGrazie ed un abbraccio.
E Romualdo, che ringrazio anche qui, scrive in merito alla mia mostra on line sul blog di Carla Colombo:
RispondiElimina"Buon giorno Carla, buon giorno Arianna.
Opere incredibilmente diverse tra loro che vanno dai fiori di ispirazione “Van Gogh” creati con grande maestria e intelligenza – l’unico modo per avvicinarsi all’artista olandese e ottenere questi risultati – all’apparentemente semplice “Pagliai”.
Il cavallo “Shany” e “Africa nera” sono l’emblema della capacità di muoversi su fronti diversi raggiungendo in ogni caso un ottimo risultato. Peccato non poter osservare più dettagliatamente “Aurora glaciale” che mi ha colpito particolarmente ma che con questa immagine non ci da la piena e totale essenza del quadro.
Torno un attimo su “Pagliai”, mi colpisce il modo semplice (come detto prima solo apparente) e al tempo stesso elaborato di descrivere il paesaggio. Il luogo solitario e verdeggiante che pullula comunque di vita, i radi arbusti e il solo grande albero mettono in secondo piano la presenza umana, rappresentata dalle piccole costruzioni in lontananza.
Le dolci colline vestite di verde vanno incontro all’azzurro lieve e delicato del cielo.
Ma al centro dell’opera ci sono naturalmente i veri protagonisti, i pagliai, che raccogliendo il giallo della vegetazione in primo piano trasmettono un’intensa energia, come due guizzanti fiamme che illuminano e riscaldano l’incantevole paesaggio.
Complimenti Arianna opere di grande fascino. Grazie all’instancabile Carla che come sempre ci da la possibilità di conoscere gli innumerevoli volti dell’arte".
A presto, Romualdo.
Lo dicevo che pagliai avevano qualcosa in più!
RispondiEliminaBuona domenica.