giovedì 6 novembre 2014

QUEL TRAGICO 8 MARZO 1789.....ALL'OSTERIA "GRANDE" DA MARANGONZIN - LOCALITA' CASTELLETTO DI BREGANZE (VICENZA) VERSO FARA VICENTINO

ANCHE I MIEI NONNI PATERNI, SUCCESSIVAMENTE NEI SECOLI, FECERO COSTRUIRE FORSE PER TRADIZIONE, NEI PRIMI ANNI DEL 1900, UN ALLOGGIO DOVE SI POTEVA MANGIARE E PERNOTTARE A LUGO DI VICENZA CHE SI CHIAMAVA "AL PASSEGGIO" .... PRIMA COMUNQUE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ...IN TEMPI MOLTO PIU' TRANQUILLI...DI QUELLI DELL'ALLOGGIO DELL'ANTENATO MARANGONZIN, CUI FA RIFERIMENTO IL TRAGICO EPISODIO DEL 1789...
 

(Tratto anche dall'articolo "Cause di morte a Breganze nella seconda metà del settecento" contenuto nei QUADERNI BREGANZESI del 1996 - Autore Claudio Sperotto)
 
E' STATO RILEVATO,
DA UNO STUDIO DELLE SENTENZE GIUDIZIARIE ALL'ARCHIVIO DI STATO DI VICENZA, INTRAPRESO DA ALCUNI RICERCATORIQUESTO FATTO ACCADUTO NEL 1789 ALL'INTERNO DELL'OSTERIA "GRANDE" DI BREGANZE (VICENZA) - LOCALITA' CASTELLETTO - DI PROPRIETA' DI UN MIO ANTENATO GAETANO MARANGONZIN DETTO "MARANGONCINO". 
 
TRATTASI ADDIRITTURA DI UN'UCCISIONE AD ARCHIBUGIATE DI DUE INDIVIDUI QUALI IL CONTE ANTONIO MASCARELLO E CRESTANO STEFANI.
 
Archibugio, prima arma da fuoco portatile

....IL PODESTA' CITTADINO  INFORMA DETTAGLIATAMENTE IL DOGE DEI FATTI ACCADUTI ANCHE NEGLI ANNI PRECEDENTI E CHIEDE AL DOGE DI RIUNIRLI IN UN UNICO PROCESSO SENTENDO ANCHE LA VERSIONE DEL PARROCO DON ANTONIO PELIZZARI.

QUATTRO ANNI PRIMA, PRECISAMENTE IL 3 FEBBRAIO 1785, IN QUELLA STESSA OSTERIA, UNA LITE TRA DUE FRATELLI ED UN CAMERIERE CHE SERVIVA AI TAVOLI, SFOCIO' IN UN ALTRO GRAVE FATTO DI SANGUE CON LA CONSEGUENZA DELLA MORTE DI UNO DEI DUE FRATELLI E DEL CAMERIERE.

NELLA NOTTE DELL'8 MARZO 1789, ALL'OSTERIA DEL MARANGONZIN, DATO CHE L'OSTE ERA AMMALATO, LA CONDUZIONE ERA NELLE MANI DELLA MOGLIE....


LA FORTE PERSONALITA' DELLA SIGNORA LE PERMETTE DI "COMUNICARE" E "TRATTARE" ANCHE CON UNA BANDA DI BALORDI COME QUELLA DI ORAZIO GUAZZO DETTO "GUAZZO".

NEL SETTECENTO, ANCHE PER UN NONNULLA, POTEVANO NASCERE RISSE CHE TALVOLTA FINIVANO ANCHE CON LA MORTE DI QUALCUNO. SI PORTAVA L'ARCHIBUGIO ANCHE IN CHIESA, TANTO CHE IL VESCOVO DI PADOVA AVEVA CONSTATATO IN UNA SUA VISITA PASTORALE DEL 30 SETTEMBRE 1666, A MOLVENA DI VICENZA, QUESTA DEPRECABILE USANZA ED ORDINA COSI' AL PARROCO "DI NON CELEBRARE LA MESSA FINCHE' IN CHIESA CI SARA' GENTE ARMATA".....
ANCHE NELLE OSTERIE VENGONO PRESI PROVVEDIMENTI: I CLIENTI DEVONO DEPOSITARE GLI ARCHIBUGI NELLE APPOSITE RASTRELLIERE...
(IL FATTO POI CHE VERSO LA META' DEL 1600 OPERASSE IN CASTELLETTO DI BREGANZE UN ARMAIOLO E' INDICE DELL'ALTO GRADO DI DIFFUSIONE DELLE ARMI DA FUOCO ANCHE NEI TERRITORI VICENTINI...)

....RITORNANDO AL GIORNO 8 MARZO 1789, IL GIA' CITATO "GUAZZO" VOLEVA VENDICARSI DI DUE UOMINI (DETTI STEFANI E RIGON) CHE TRE ANNI ADDIETRO, GIOCANDO A CARTE CON IL GUAZZO, SI PARLAVANO CONTINUAMENTE IN DIALETTO TEDESCO, IL LINGUAGGIO "CIMBRO" DELL'ALTOPIANO DI ASIAGO, DERIDENDO L'AVVERSARIO "GUAZZO" CHE, INFURIATOSI, RIUSCI' A FERIRE ADDIRITTURA STEFANI, MA CHE NUTRI' SEMPRE DA ALLORA MOLTA VENDETTA.

LA MOGLIE DELL'OSTE, PRESAGENDO UNA LITE TRA I DUE ASIAGHESI ED IL "GUAZZO" E CONOSCENDONE I LORO RECIPROCI TRASCORSI, CONSIGLIO' STEFANI E RIGON IN PRIMO LUOGO: DI ANDARSENE PERCHE' IL GUAZZO E COMPAGNIA SAREBBERO CERTAMENTE RIPASSATI DA LI', POI, ALL'ARRIVO DELLA COMPAGNIA DEL GUAZZO, DI NASCONDERSI TRA LE BOTTI IN CANTINA "E QUESTI, SEMPRE CON IL RISPETTIVO SCHIOPPO CALATO E PRONTO A QUALUNQUE EVENTO...."  - COME RIPORTATO DALLE SENTENZE CONTENUTE NELLA COSIDDETTA RASPA N.19 (RASPA OSSIA RACCOLTA DEI REGISTRI DI SENTENZE CRIMINALI DELLA SECONDA META' DEL SETTECENTO, CONSERVATA ALL'ARCHIVIO DI STATO DI VICENZA).

IL CONTE MASCARELLO, AL SEGUITO DELLA BANDA DEL GUAZZO, NON FA  A TEMPO NEANCHE DI PORRE PIEDE IN CANTINA CHE VIENE COLPITO MORTALMENTE DA UN'ARCHIBUGIATA SPARATA DA UNO DEI DUE NASCOSTI DIETRO LE BOTTI.

RIGON E STEFANI, NON SENTENDO PIU' RUMORI, ESCONO DALLA CANTINA MA STEFANI VIENE FERITO MORTALMENTE DAL "GUAZZO".
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TUTTI I COMPONENTI DELLA BANDA DEL GUAZZO VENGONO CITATI CON PROCLAMA A VICENZA IL 5 LUGLIO 1789 PER PRESENTARSI ALLE CARCERI.
SOLO UNO DI ESSI SI COSTITUISCE ALLA GIUSTIZIA, GLI ALTRI SI DANNO ALLA LATITANZA, CONDANNATI AL BANDO PER ANNI VENTI, E COME RIPORTATO: 'AL QUAL BANDO CONTRAVVENENDO E CAPITANDO NELLE "FORZE"  ORAZIO GUAZZO STAR DEBBA IN UNA PRIGIONE SERRATA ALLA LUCE PER ANNI 7 CONTINUI - MENTRE GLI ALTRI "SIENO MANDATI A SERVIRE SOPRA UNA GALERA DE' CONDANNATI PER UOMINI DA REMO, CO' FERRO AI PIEDI, PER ANNI 5 CONTINUI...'.


 GALEA O GALERA VENEZIANA
tra i tipi di navi più diffusi nel Mar Mediterraneo

13 commenti:

  1. Queste storie mi affascinano sempre. Il dipinto che hai scelto all'inizio del post mi piace moltissimo, è bellissimo!
    Gli sguardi dei tre personaggi in primo piano sono pungenti come i personaggi del racconto quindi sono andata a cercare chi mai ne fosse l'autore: Carl Bloch - Titolo: Osteria romana del 1866 - Museo delle Belle arti di Copenaghen...
    Grazie, bel documento!

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    1. Sì, è vero...il dipinto di Carl Bloch è conservato al Museo di Belle Arti di Copenaghen in Danimarca.
      Grazie anche a te.
      Ciao.

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  2. Molto belle queste storie, io purtroppo ignoro tante cose per non dire quasi tutto!!!
    Cerco di imparare qualcosa e anche io miei anni sono tanti.
    Ti ringrazio dei tuoi post sempre molto istruttivi.
    Ciao e buon serata cara amica.
    Tomaso

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  3. Ciao Arianna,che bella storia ! Dato che il mio Papà era cugino della tua nonna paterna,forse sono anche io una discendente di questo racconto. Come dice Tomaso, da te si impara sempre qualche cosa di nuovo.
    Oggi finalmente c'è il sole, speriamo che duri. Buona giornata. Laura

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    1. Carissima Laura, in effetti la discendenza di entrambi i miei nonni paterni proviene da Breganze (VI); si sono sposati a Fara Vicentino.
      p.s. non sempre rispondo ai vari commenti...ma ti ringrazio per il tuo gentile interesse nei confronti del blog.
      Baci a tutta la famiglia

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  4. Questa tua è una storia di colore, di violenza ma non credo quei tempi più barbari dei nostri, anzi...
    Pensa se alla domenica, in ogni chiesa, il sacerdote invitasse i fedeli a deporre le armi (tutte, proprie e improprie) prima della celebrazione...
    Ciao.

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    1. Probabilmente in quell'epoca si usciva di casa armati...è però una storia reale che si è tramandata di generazione in generazione, tanto che anche mio padre, indicando i luoghi, ne era a conoscenza.
      Ciao.

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  5. Interessantissimo questo tuo post con il resoconto di fatti truci riferiti al passato! Ma non trovi anche tu, Arianna, che fatti del genere accadono ancora quotidianamente ai giorni nostri?! Dimmi tu cos'è cambiato! Tutti giorni abbiamo ammazzamenti e ferimenti...e saremmo civili e progrediti rispetto ad allora?!

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  6. bellissimo post e bellissimo il ritratto ....

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  7. Un bellissimo post molto interessante e ricco di notizie, complimenti Arianna e buon fine settimana, Angelo.

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  8. Belle queste storie di vita vissuta, sono molto molto interessanti!
    Sembra la trama di film.
    Buona domenica un abbraccio
    enrico

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