..."Un’utile definizione di karma nel mondo accademico attuale mi pare sia quella di Michel Hulin, della Sorbona di Parigi che definisce il karma: “L’idea per cui i nostri atti ci seguono”. I nostri atti (non solo gli atti materiali, ma anche quelli psichici: le parole, i pensieri, le intenzioni, i desideri…) si suppone lascino come una scia dietro di loro. Nessun atto, nessuna intenzione, per minima che sia, va “perduta”. L’atto, una volta compiuto, e la parola, una volta detta, hanno un effetto non solo meccanico, evidente, ma anche energetico e psichico, ossia sommuovono delle energie non immediatamente evidenti. Il loro autore ne subisce un contraccolpo. Io compio un atto: non solo ne deriverò le conseguenze sul piano fisico-meccanico, nel senso che indurrò nella realtà un corso di circostanze che potrei anche non essere in grado di controllare ma si suppone che gli atti lascino come una traccia nella psiche e la nostra psiche – che si sappia o no – si rapporta e si confronta con quella dell’Universo.
Cara Arianna non ci sono parole per commentare questo post...
RispondiEliminaLe tre frasi di questa immagine dice tutto!!!
Ciao e buona serata cara amica.
Tomaso
Cara Arianna, come stai? non ci sentiamo da un pò ... infatti manco da blogger da parecchio ... oggi sono rientrata per fare delle modifiche e mi sono imbattuta nel tuo post! Mi è piaciuto molto il modo delicato con cui ti sei avvicinata all'argomento ... il Karma, che ci si creda o no resta un qualcosa di profondamente intuitivo e misterioso. Bello, grazie di averci deliziato . A presto.
RispondiEliminaUna filosofia molto interessante !
RispondiEliminaConcordo,ciao e buon fine settimana,fulvio
RispondiEliminaMolto bella la tua interpretazione degli iris e mi piace anche l'aforisma attribuito a Buddha.
RispondiEliminaBuon fine settimana, un abbraccio
enrico
la definizione di karma mi piace moltissimo
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