I batteri meticillino-resistenti, infatti, sono una delle principali cause di infezioni nosocomiali. Tali batteri, presentano una proteina poco affine a tutti gli antibiotici come le penicelline e le cefalosporine.
Il team di ricercatori, hanno preso in esame ben 5 mila e 500 americani. In questo modo, è emerso come i consumatori abituali di tè e caffè caldo avessero la metà delle probabilità di essere portatori nasali rispetto ai non bevitori. Il dottor Eric Matheson, che ha guidato la ricerca, sostiene che le due bevande siano ricche di proprietà antimicrobiche.
Lo Staphylococcus aureus si diffonde in tutto il corpo nell’arco di pochi minuti, e si trova soprattutto sulla pelle e nel naso delle persone sane, provocando alcune malattie minori, come le intossicazioni alimentari, ma anche gravi infezioni come la sepsi, l’osteomielite (un'infezione dell'apparato osteo-articolare), l’endocardite (per endocardite si intende uno stato infiammatorio dell'endocardio, il tessuto che riveste le cavità interne e le valvole del cuore; in particolare, i tessuti endocardici maggiormente coinvolti nella malattia infettiva risultano essere le valvole cardiache).
Cara Arianna, come sempre i tuoi post sono di immensa istruttivi e di conoscenza, grazie.
RispondiEliminaUna tazza di te fa sempre bene in tutte le stagioni. Ciao e buona domenica, amica.
Tomaso
Grazie di questa interessante informazione!
RispondiEliminaBuona Domenica!
io sono caffeinomane, il thè a volte mi fa venire il mal di stomaco
RispondiEliminasperiamo bene... ma quante domande dobbiamo porci prima di gustare una tazza di tè!
RispondiEliminaCaffè, solo caffè!
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