mercoledì 15 ottobre 2014

RACCONTO DI LAURA (6) - "BERLINO EST - ANNI '60"....e ...continua...

Berlino est e ...oltre cortina.
 
A noi stranieri era consentito andare a Berlino est.
C'erano 2 passaggi: La stazione sotterranea di Friedrichstrasse e, all'aperto, Checkpoint Charlie (punto di passaggio tra il settore americano e quello sovietico).

 
SI INTRAVEDE SULLA CARTINA: LINEA ROSSA= IL MURO
LE CROCETTE NERE SEGNATE ERANO LE STAZIONI DDR CHIUSE E SORVEGLIATE
DALLA POLIZIA CON MITRAGLIATRICI 
Andavo con mio fratello e amici, preferibilmente passando da Checkpoint, un paio di domeniche al mese. Scendevamo dalla Metro a Kochstrasse (lì finiva la corsa) e ci trovavamo in una terra di nessuno. Le case bombardate non erano state ricostruite, nè a ovest nè a est, nessun passante, il nulla. Tutto era immobile.
Avevo l'impressione di trovarmi in un Paese ancora in guerra. (Sì, c'era, ma guerra fredda). Camminavamo sul marciapiede a destra. C'era la guardiola degli Americani che non facevano caso a noi, oltre, le sbarre per le auto, più avanti, una bassa costruzione della polizia della DDR. Qui c'era il controllo.
Si consegnava il Passaporto che veniva imbucato in una parete di legno e sottoposto a controllo. Avevo sempre timore che non me lo restituissero. Nel frattempo ci perquisivano sommariamente e facevano domande di vario tipo, soprattutto quanti DM avevamo con noi. I nostri DM erano moneta pesante, valeva 1 a 5. L'Ost Mark non era commerciabile al di fuori della DDR. Non era riconosciuto e non aveva valore. Poi ci riconsegnavano il Passaporto con il permesso di entrare (il ritorno entro le 12 p.m.). Mio fratello, tramite amici, aveva conosciuto una famiglia benestante che pur avendo soldi, non sapeva che comperare, dato che non c'era niente da comperare. Così noi portavamo un pacchetto di sigarette, medicine, una banana, un limone, un'arancia e nient'altro. Se frugando, nella mia borsa, le trovavano (ma dato che erano poche cose), potevo sempre dire che erano a uso personale: "perché le loro sigarette erano cattivissime, quei tipi di frutta non li potevano importare e le medicine erano per me"..... Al massimo me le confiscavano,
ma non è mai successo e, onestamente, non ho mai avuto problemi. Mio fratello portava poi queste cose alla famiglia (....che ce le pagava addirittura 5 volte tanto.....).
Con i soldi andavamo a pranzo nei migliori ristoranti di Berlino Est, frequentati prevalentemente da ricchi stranieri, anche Russi e rappresentanti del regime comunista. Tappeto rosso all'entrata, camerieri ossequiosi (contavano sul drink geld, "la mancia", tradotto letteralmente, soldi per bere).
Il Maitre veniva a prendere gli ordini che passava poi ai camerieri. Ricordo che una volta ordinai una Bismark. Arrivò il cameriere portando un tavolino di servizio e, sopra, un grande vassoio. Al centro la Bismark e tutto attorno una grande varietà di verdure, carote, cipolle, patate, sedano, finocchi ecc...era un piacere per la vista oltre che per il palato.

Insomma, facevamo i gran signori. Al pomeriggio si andava a ballare o a passeggio e poi, come Cenerentola, entro mezzanotte, dovevamo uscire e consegnare il nostro permesso. Eravamo giovani e trovavamo il tutto molto eccitante, sempre con quel pizzico di paura che qualche cosa andasse storto e non potessimo più uscire.
E' andato sempre tutto bene....

(Laura)

8 commenti:

  1. Cara Arianna, questo si che è un racconto d'altri tempi!!!
    Quando quel muro divideva la grande Germania, e credo che è stato un periodo difficile e potrei dire anche pericoloso, ci voleva poco per essere nei pasticci.
    Caio e buona serata cara amica.
    Tomaso

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  2. Bonjour,

    Je m'étais rendue à Berlin avant la chute du mur et j'avoue que pour nous rendre jusque là en voiture j'avais été impressionnée par la route où nous ne pouvions pas rouler vite et nous ne devions pas nous arrêter.
    La présence du mur était quelque chose aussi de déroutant. Il me mettait mal à l'aise et j'imagine ce ce que c'était pour tous les Berlinois.
    Un joli billet.

    Gros bisous ☼

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    1. Le mur était absurde aux yeux des touristes..mais, de toute façon, Berlin est juste une belle ville!
      Ciao.

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  3. Arianna, mi ricordo molto bene quando Laura mi scriveva da Berlino, allora non c' erano i cellulari, era bello ricevere qualche lettera sopratutto dall'estero, mi ricordo anche di questi episodi,
    saluti Tina

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  5. Per fortuna che il muro è caduto, ma penso che oggi i prezzi non siano più gli stessi. Quello che è strano nel leggere questa vita vissuta è che, anche all'Est i potenti facessero la vita da nababbi, mentre il popolo tirava la cinghia. Il problema è che, oggi, questo avveiene in tutta Europa. Buona settimana.

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    1. Elio, hai perfettamente ragione. Leggi il prossimo racconto,dirò ancora di più di come viveva la gente all'Est,sotto il Comunismo totalitario, e la STASI La famigerata Polizia di controllo.
      Buona settimana anche a te




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