lunedì 26 gennaio 2015

RACCONTO DI LAURA (9) - STORIA VISSUTA .....PRIMA PARTE


Chi ha visto i films: " La spia che venne dal freddo " e " Le vite degli altri " saprà che esisteva una fitta rete di spionaggio tra servizi segreti Americani e Russi durante il periodo della "Guerra Fredda " .
Come i precedenti, questo è un racconto da me vissuto....(LAURA)
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Un sabato mattina d' Autunno,  io, l'amica con la quale dividevo l'appartamentino a Berlino Ovest, mio fratello e un suo amico, ci recammo a Berlino-Est a trascorrere la giornata. 
Al Checkpoint oltrapassammo indisturbati il casottino di guardia degli Americani, più avanti la linea di confine, ed entrammo nell'ufficio di controllo della polizia Tedesca. Mentre attendevamo che ci fossero riconsegnati i passaporti, entrarono due giovanotti. Sentito che parlavano Italiano, ci presentammo e chiacchierammo. Loro ci dissero che erano venuti in auto da Roma in vacanza e quel giorno volevano visitare Berlino Est... e noi che vivevamo e lavoravamo in città.
Alla consegna dei Passaporti ci salutammo, loro andavano in centro in auto e noi, come al solito, a piedi. Trascorsa la giornata, la sera sul tardi, stavamo camminando verso Checkpoint per rientrare, quando un'auto si fermò e i due giovani romani ci chiesero se volevamo un passaggio. Accettammo.
Salimmo tutti e 4 e ripartimmo. 
Ad un certo punto, nel buio, da una stradina laterale, sbucò correndo un uomo e si parò davanti all'auto facendo segno di fermarsi. Il ragazzo alla guida frenò di colpo spaventato. Scendemmo tutti e sei per capire cosa stesse succedendo. L'uomo era un Americano, l'unico che parlava un po' d'Inglese era mio fratello, così l'uomo, molto ma molto spaventato, disse che voleva uscire da Berlino-Est, ma che non aveva più i documenti con sè. 
( Pensai.....chissà in che guaio si era cacciato!!! ).
Aveva solo un cartellino tipo carta d'identità, che attestava le sue generalità e il grado di Colonnello dell'esercito degli Stati Uniti. Pregò di consegnarlo al di là del confine agli Americani di stanza nel loro casottino. La scena si svolse in pochi minuti, poi l'uomo, come era apparso,scomparve. 
Quel cartellino scottava. Se la Polizia di controllo ci perquisiva e lo trovavano, potevamo essere sospettati di spionaggio e trattenuti tutti ad Est.
Ci consultammo, nessuno voleva tenerlo, così decidemmo di nasconderlo in auto sperando in bene. Confesso che, mentre la polizia controllava i nostri Passaporti, avevamo tutti una gran paura. 
Andò bene, l'auto non fu perquisita. 

Attraversata la linea di confine, entrammo nel piccolo ufficio degli Americani che prestavano servizio di controllo 24 ore su 24 e consegnammo il cartellino. Costoro lo guardarono esterefatti. Fecero molte domande e alla fine vollero l'indirizzo di tutti noi. Dopo di che salutammo gli amici romani che se ne andavano in albergo e noi prendemmo la metro in Kochstrasse per ritornare a casa nostra. Pensavamo tutto fosse finito lì.
La domenica mattina suonarono alla porta della nostra abitazione, andai ad aprire, due uomini americani in borghese si presentarono. Il più giovane ci disse che era figlio dell'Ambasciatore americano in Italia, fungeva da interprete, l'altro, più anziano, credo fosse un ufficiale del controspionaggio. 
Io e la mia amica fummo interrogate a lungo su quello che era successo la sera precedente e noi raccontammo come erano andate le cose. Il pomeriggio mio fratello disse che erano passati anche da lui. Passarono circa 10 giorni. 
Una sera, poco dopo il rientro dal lavoro, suonarono alla porta. Era lo stesso giovane americano della domenica precedente insieme ad un altro signore.
Pensai che anche lui doveva essere un ufficiale che faceva parte del controspionaggio. 
Ci chiesero gentilmente di seguirli per fare una deposizione scritta. 
Noi acconsentimmo, salimmo sulla loro auto e viaggiammo per più di un'ora per vie e strade sconosciute. Penso volessero accertarsi di non essere seguiti...........

Arrivammo in un grande bosco (ce ne sono ancora diversi a Berlino città), ma con strade ben tracciate, dove vi si scorgevano belle ville antiche, buie e disabitate. Pensai che dovevano essere state ville appartenute a ricchi, agli Ebrei, poi confiscate dai nazisti e dopo la guerra, quella zona si trovava nel settore americano e quindi a loro disposizione. Entrammo tutti e 4 in una di queste ville, accesero la luce e ci trovammo in un salone vuoto, eccetto per qualche seggiola, una scrivania con sopra una macchina x scrivere. 
La mia amica la fecero entrare in un'altra stanza.


Per un lunghissimo minuto fui presa da autentico panico Non sapevo dove ero, tutto era buio, silenzioso e deserto, e se dopo  la nostra deposizione avessero voluto farci sparire, niente di più facile. Saremmo scomparse nel nulla. Poi incominciò l'interrogatorio e per fortuna mi rilassai. Dissi le stesse cose della volta precedente. Terminato, mi chiesero di firmare. Dopo di che fu interrogata la mia amica. Capii che volevano i nostri racconti scritti, e poi, chissà in quale ufficio, confrontarli e vedere se c'erano delle diversità da far sorgere dubbi di qualsiasi genere. 
Eravamo forse delle spie ???  Ci riportarono a casa in un tempo assai più breve dell'andata. 

Il Giugno successivo io ero in vacanza in Spagna con le mie amiche tedesche e questo è quanto mi raccontò mio fratello al mio ritorno: ".............................

(.....continua nel prossimo post)......."


17 commenti:

  1. Cara Arianna, veramente un racconto che fa venire i brividi, sicuramente seguirò con attenzione il continuo di tutto questo.
    Non so se Laura te lo a fatto sapere, lei mi ha chiesto di pubblicare sul mio blog il link dell'inizio di questo bellissimo racconto, vorrei sapere da te se lo posso fare!!!
    Ciao e buona serata cara amica.
    Tomaso

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  2. Non vedo l'ora di leggere la fine , mi ha tenuto col fiato sospeso questo racconto !

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  3. Peccato questo meraviglioso racconto si interrompa qui...meglio, sicuramente meglio di un film giallo!
    Bacio Arianna mia!

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  4. Un racconto da seguire con attenzione.
    Saluti a presto

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  5. Seguirò il tuo racconto passo passo e intanto ti faccio i complimenti per il blog molto bello .Un saluto da pia

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  6. Grazie Arianna x aver pubblicato il mio racconto . Grazie a tutti quelli che mi hanno letta e , o , mi
    leggeranno . Non so quando Arianna metterà il 2' e ultimo racconto . Passate di quà e saprete com'è
    finita. Un'abbraccio a tutti voi e buona giornata . Laura A.

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    1. Grazie a te, cara Laura!
      Certo che hai vissuto esperienze davvero incredibili!
      Ciao.

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  7. Bonjour chère amie,

    Quelle histoire !... Je suis dans l'attente de lire la suite.
    Gros bisous ♡ ☼ ♡

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  8. Un racconto incredibile di vita vissuta da suspense!
    Buon pomeriggio daBeatris

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  9. Ciao Arianna, grazie per questa storia, l'ho letta con interesse, davvero una bella suspence, complimenti anche a Laura. Un saluto Stefania

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  10. Non vedo l'ora di leggere il seguito.Complimenti...

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  11. Ciao Arianna,
    passo da te dopo aver letto il post del mio amico Tomaso.
    Ho sbirciato un po' nel blog e devo dire che si sono tanti post interessanti.
    Complimenti per questa storia.
    buon fine settimana

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  12. Wow, che suspence, degna dei migliori gialli! Vado subito a leggermi la seconda parte...Brava Laura!

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  13. Una storia di vita appassionante! Grazie per averla condivisa

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  14. Mi piace la tua storia, naturalmente tornerò per leggere la continuazione. Ciao ^_^

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